DAILY ROD

Violenza di genere: “mascolinisti” su Wikipedia

Posted in Donne by Massimo Lizzi on settembre 1, 2008
The Flintstones

The Flintstones

Che ne diremmo di una voce enciclopedica sull’antisemitismo con le “osservazioni critiche” di Holywar e di qualche gruppo neonazista? Oppure di una voce enciclopedica sul razzismo, con le “osservazioni critiche” del Klu Klux Klan? O anche solo una voce enciclopedica di astronomia con le “osservazioni critiche” degli ufologi? Valuteremmo l’enciclopedia che le pubblica tra il bizzarro, l’incompetente e il reazionario. E difatti, una simile enciclopedia si guarda bene dal darsi alle stampe. Ma sul digitale tutto è possibile, è così abbiamo su Wikipedia, la voce relativa alla violenza di genere che ospita le “osservazioni critiche” dei “mascolinisti”. E chi sono mai? Da come osservano, si direbbe ometti con la coda di paglia.  O forse con la coda e basta. Un insieme di piccoli gruppi, formatisi online, imitatori di un neomaschilismo misogino made in Usa, che vorrebbe darsi una organizzazione, una teoria e un nuovo nome: appunto “mascolinismo”, essendo le due definizioni classiche, ormai troppo sputtanate, sulla falsa riga dei razzisti che oggi preferiscono definirsi “differenzialisti”. Vogliono liberare l’Occidente dal femminismo, e del femminismo, che giudicano vincente, imitano metodi e parole d’ordine, rovesciandole nel contenuto opposto. Così abbiamo la “questione maschile”, la “violenza femminile”, “il potere della donna sull’uomo”, insomma, un mondo rovesciato, un sogno all’incontrario, dove sono i turisti a cagare in testa ai piccioni. Ecco alcuni articoli a loro dedicati dalla carta stampata.

E’ il bello di Internet: possono parlare tutti. E’ anche il brutto di Internet: possono parlare proprio tutti. Qui, secondo Paolo Mieli è la discriminante tra i media tradizionali e il mondo dei blog, dei forum, della libera espressione online, dove – dice il direttore del Corsera – si possono trovare tante cose interessanti, ma anche tanto delirio. Vero, ed io non sarei per cancellare il delirio, vorrei solo che rimanesse nei suoi spazi o che se ne desse conto in modo adeguato, critico, senza dargli una legittimità istituzionale. Nella corrispondente voce sulla violenza di genere dell’edizione inglese di Wikipedia, le osservazioni critiche dei “mascolinisti”, non compaiono. La credibilità della Wikipedia inglese, quella originale, è stata paragonata all’enciclopedia britannica. La versione italiana, invece, pare debba fare ancora molta strada. Per ora, forse, sono ancora meglio le garzantine.

Ho letto sul Corriere della Sera, ma anche sul Foglio, che è uscito negli Stati Uniti un libro di grande successo: «The Re-education Of The Female». Insegna alle donne ad essere magre, sexy e ubbidienti per trattenere a sé gli “uomini di qualità”. Il guru, autore del libro, è un certo Dante Moore, un potenziale o probabile adepto di queste associazioni maschil-mascolin-maschiliste. L’autore mette in chiaro fin dalle prime battute che il suo è un libro duro, che finalmente spiegherà alla femmina, bisognosa di rieducazione, cosa “l’uomo medio cerca davvero”. Anche questo non sembra essere un grande mistero per nessuno, in realtà. Ma il “compare maschio dotato di un certo gusto urbano”, come si definisce, è pronto ad aprire gli occhi alle insoddisfatte e a spiegare loro esattamente dove sbagliano nelle relazioni con “gli uomini di qualità”. Per esempio, sottovalutano ingenuamente l’importanza per un maschio delle serate con gli amici o delle partite di pallone. “Se lui non scarica da qualche parte la tensione – recita il manuale – la tua faccia si trasformerà nel suo sacco da pugilato”. Niente male come osservazione critica. Speriamo non venga acquisita da un amministratore italiano di Wikipedia.

8 Risposte

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  1. Galaxy said, on aprile 15, 2009 at 4:16 PM

    Io dico solo che avete scritto una caterva di cazzate senza fine e senza conto.
    Prima di sputare le vostre inutili sentenze fareste bene a documentarvi al riguardo.
    Saluti.

  2. Giubizza said, on aprile 25, 2009 at 12:16 PM

    Io mi domando se la voce “ignoranza” fosse redatta da voi…

    Forse non lo sapete, o fate finta di non sapere, che la voce “Femminismo” e “Violenza di genere” sono state redatte da un utente dichiaratamente femminista.
    Fatevi un giretto in queste pagine: Utente Rhockher: http://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Rhockher
    Femminismo: http://it.wikipedia.org/wiki/Femminismo
    Violenza di genere: http://it.wikipedia.org/wiki/Violenza_di_genere

    In ogni caso una voce di wikipedia non è, o non dovrebbe essere, monopolio di un solo utente. Un utente può iniziare ad aprire la strada e poi altri utenti intervenire portando vari contributi.

    Ma questo per voi è troppo complicato da capire a quanto pare. Quindi lascio stare e non infierisco più di tanto sul vostro povero cervellino stanco.

    Prima di buttare giù le vostre sbrodolate, però, fareste meglio a documentarvi un pochino ne fareste una figurina da album da calciatori un po’ meno magra.

    Ciauz

  3. Giubizza said, on aprile 30, 2009 at 11:02 PM

    Essere assolutamente “moderni”, politicamente corretti e di mentalità “aperta”. Essere a tutti costi contrari a ogni pregiudizio. Essere assolutamente autorazzisti del tipo “I neri sono superiori e noi bianchi facciamo schifo” esaltare gli “altri” con osservazioni tipo “I gay sono più intelligenti e sensibili (sic!) di noi etero”, esaltare ovviamente le donne come divinità in terra superiori al “grezzo” e “barbaro” mondo maschile.
    Essere in ogni modo e a tutti i costi blasfemi e parlare per forza male delle religioni, in particolare di quella della propria zona di origine. Coloro che sono ritenuti “altri” sono sempre migliori di coloro considerati “noi”. Così per esempio per un italiano il cattolicesimo è peggio del protestantesimo mentre per un tedesco è l’inverso.
    Essere contro la chiesa perché nella chiesa ci sono teste di cazzo (ma tu guarda…).
    Essere contro la violenza degli “oppressori” (alias quei poveri cristi che si faticano la vita e fanno parte della stessa razza o gruppo etnico dei veri padroni) a prescindere, ma essere favorevoli alla violenza degli “oppressi” a prescindere perché fa “sovversiv”. Essere dalla parte dei poveri e contro i ricchi a prescindere da ogni altra cosa.
    Obbligo di essere “profondi” e complicati, seguire esclusivamente programmi televisivi e manifestazioni culturali “intelligenti”, che spesso vuol dire programmi e manifestazioni che fanno due palle quadrate, aborrire per ogni cosa che possa incorrere nel sospetto di “superficialità”.
    Essere animalisti ed ecologisti, meglio ancora se vegetariani.
    Essere favorevoli per ogni stupidaggine che si ammanti di “novità”, tipo Pacs e Dico, soprattutto se minano a istituzioni tradizionali come la famiglia.
    Essere contrari a ogni elemento tradizionale e gridare sempre all’oppressione e all’ingiustizia. Denunciare come pensiero “unico” quei miliardi di modi di pensare diversi dal proprio. Gridare al dispotismo per ogni violenza vera o presunta verso di sé e il proprio modo di pensare e inneggiare alla lotta per la “libertà” per ogni violenza fatta da se stessi o da altri per propagandare (o imporre) il proprio modo di pensare.
    Bisogna essere “trasgressivi” che spesso altro non vuol dire che fare richiami al sesso. E spesso questi richiami a loro volta in altro non consistono che in un’esaltazione e un’adorazione unilaterale del corpo femminile.
    Dichiararsi a favore di ogni principio morale ma essere contro il “moralismo” (la morale a mio uso e consumo?).
    Guardare la “bellezza” interiore ed essere disgustati per il gusto dell’estetica, cosa troppo da “signori”, ma agghindarsi di cose alla moda.
    Pretendere un mondo migliore alias a misure delle proprie elucubrazioni mentali.
    Essere bravi ragazzi con la verità del mondo in tasca e col miglior modo di vivere e pronti a martellarsi le palle per i “deboli” e a martellare chi non la pensa come sé.

    Ma insomma questi “progressiv” non sono forse più bacchettoni dei “conservativ”? Ovvero, che sia “progressista” o “conservatrice, la bacchettonaggine non è sempre bacchettonaggine?

  4. Giubizza said, on Maggio 1, 2009 at 8:13 PM

    Vabbe’ va, per par conditio vi propongo pure un altro testo. Sempre roba del mio blog che potete trovare a questi indirizzi: http://giubizza.blogspot.com/2008/12/i-bacchettoni-progressisti.html quello precedente, mentre questo invece: http://giubizza.blogspot.com/2008/12/homo-destricus.html

    Homo destricus

    Così è sempre stato e così sempre sarà anche perché è giusto che sia così.
    Ogni cambiamento è contro la natura umana (ossia i cazzi miei). I veri valori sono Dio (ossia i cazzi miei e fottere gli altri), la patria (che deve consentirmi di fare i cazzi miei e fottere gli altri) e la famiglia (la mia che deve avere i cazzi suoi fottendo le altrui famiglie).
    I comunisti sono degli scansafatiche. Gli immigrati sono tutti delinquenti (li ho conosciuti uno per uno…) e i disoccupati, i sottoccupati e i precari non vogliono lavorare (perché il lavoro spunta con la bacchetta magica, basta volerlo).
    I gay, o meglio i froci, mi stanno sul cazzo (ho paura che mi stuprino). Bisogna essere “in” e “fashion”, freschi e fighi, pimpanti e volenterosi. Essere alla moda è tutto (anche l’anticonformismo è una moda). Il merito è tutto (fin quando mi vanno bene le cose). Gli spettacoli e le manifestazioni culturali serie sono pedanti e noiose, meglio Domenica in e Maria De Filippi. Divertirsi è una necessità di vita.
    Le donne vanno tutelate e protette perché sono deboli (chissà perché le donne, per un motivo o per un altro, vogliono tutelarle e proteggerle tutti, “progressisti” o conservatori che siano…). Le donne sono tutto e l’omm è semp omm (principalmente nei doveri però…) e chi non ci sbava dietro e non si dà arie da don Giovanni è un frocio misogino (altro principio “bipartisan…).
    Essere politicamente Scorretto è quasi un imperativo (contrapposto al politicamente corretto “progressista”). I padroni e i potenti sono gente giusta e meritevole al servizio della comunità (“sacrificandosi” a incassare migliaia di euro e più ogni mese sempre per il bene della comunità…). Essere al servizio di un pezzo grosso è un onore. Avere un lavoro è un favore che ti concede un padrone paterno e premuroso chiedendo in cambio solo dieci o dodici ore quotidiane della tua vita e “regalandoti” qualche centinaio di euro al mese quasi gratis.
    Sono sempre in debito verso i potenti e in credito verso i poveri e gli emarginati che rompono le palle e devono andarsene affanculo o magari crepare. Anche perché chi è povero è sempre per sua colpa essendo le capacità e la volontà individuale alla base del successo. Chi ha successo è sempre e per forza di cose uno in gamba.
    La gente si lamenta per il gusto di lamentarsi, solo i miei problemi sono dei veri problemi. Le cose vanno bene a tutti tranne che a me, solo io mi sacrifico e mi faccio in quattro per mandare avanti la patria mentre nessuno fa un cazzo di niente, quindi la gente che si lamenta a fare? Io pago le tasse!
    Ma se gli altri soffrono è perché se lo meritano no? È giusto che sia così anche perché così è sempre stato e così sempre sarà.

    Questi in buona parte i “principi” che vanno poi ad alimentare e sono a loro volta alimentati dal sedicente “progressismo”…

  5. Giulio said, on Maggio 5, 2009 at 3:49 PM

    Sono un maschio e mi dissocio da questi neomaschilisti. Viva le donne forti! 🙂

    • Giubizza said, on giugno 6, 2009 at 6:08 PM

      Che “maschio” che sei, Dio mio!
      Compimentoni davvero. 😛

  6. Anto said, on Maggio 26, 2009 at 1:50 am

    Io non mi ritrovo in nessuna delle due descrizioni, nondimeno mi dissocio anchio, e aggiungerei viva le donne veramente indipendenti, le uniche che veramente mi attraggono. Detto questo in fondo Giubizza ha ragione anche se a mio parere sbaglia il modo di porre il problema, perchè è vero che è pieno di pseudoemanciPpate che in realtà sfruttano gli uomini, vogliono ancora quello di successo, magari bastardo, poi gli alimenti e luoghi comuni vari, che in questo caso si avverano.Detto questo non capisco perchè brigare su questo articolo, perchè sembra così che il nostro Giubi si schieri a priori con ogni pseudo teoria differenzialista, e ogni volta che si debba minimizzare un problema che coinvolge qualche uomo, come a sentirsi offeso nella categoria.

    • Giubizza said, on giugno 6, 2009 at 6:10 PM

      No io non mi schiero proprio da nessuna parte. Non sono neanche “mascolinista” a dire il vero.
      Anzi ti dirò che la penso all’incirca come te a dire il vero.


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